L’abuso e l’uso scorretto di antibiotici stanno alimentando la diffusione di batteri resistenti, che oggi rappresentano una delle minacce sanitarie più gravi a livello globale. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, investire nei vaccini contro questi patogeni potrebbe ridurre drasticamente il numero di infezioni e salvare fino a 600mila vite ogni anno. In parallelo, la diminuzione delle infezioni consentirebbe un risparmio su larga scala delle dosi di antibiotici, riducendone l’impiego di oltre 2,5 miliardi all’anno.
Cos’è l’antibiotico resistenza
L’antibiotico resistenza si manifesta quando batteri, virus, funghi e parassiti evolvono per diventare insensibili ai farmaci che fino a poco tempo prima erano in grado di contrastarli. Questo fenomeno è spesso causato dall’uso eccessivo o scorretto di antibiotici, oltre che da dosaggi sbagliati. Ogni anno circa cinque milioni di decessi sono associati a infezioni provocate da patogeni resistenti agli antimicrobici.
Batteri come Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Escherichia coli sono diventati sempre più resistenti ai trattamenti standard, causando infezioni letali, soprattutto negli ospedali e in soggetti già debilitati. Secondo l’Oms, un maggiore impiego dei vaccini già disponibili potrebbe ridurre sensibilmente il rischio di nuove infezioni. Vaccini contro malattie come la polmonite da pneumococco, l’Haemophilus influenzae di tipo B (Hib, che causa polmonite e meningite) e il tifo, sono già in uso e potrebbero contribuire ad abbassare notevolmente il numero di decessi causati dall’antibiotico resistenza.
Batteri resistenti agli antibiotici: il ruolo dei vaccini:
Il rapporto dell’Oms, intitolato “Stima dell’impatto dei vaccini nella riduzione dell’antibiotico resistenza e dell’uso di antibiotici”, valuta 44 vaccini contro 24 patogeni, inclusi 19 batteri, quattro virus e un parassita. Tra i patogeni più pericolosi figurano Acinetobacter baumannii, Mycobacterium tuberculosis, Salmonella e Streptococcus pneumoniae. Se fossero resi disponibili vaccini efficaci per tutti i patogeni valutati, si potrebbe ridurre significativamente l’impiego di antibiotici e, di conseguenza, rallentare il fenomeno della resistenza.
L’Oms stima che vaccinare il 90% dei bambini e degli anziani contro lo Streptococcus pneumoniae, come previsto dall’Agenda per l’immunizzazione 2030, porterebbe a un risparmio di circa 33 milioni di dosi di antibiotici ogni anno. Accelerare la diffusione del vaccino per il tifo nei paesi a maggiore incidenza potrebbe inoltre ridurre l’uso di antibiotici di circa 45 milioni di dosi, mentre un vaccino efficace contro la tubercolosi – ancora in fase di sviluppo – potrebbe risparmiare tra 1,2 e 1,9 miliardi di dosi di antibiotici, contribuendo significativamente alla riduzione globale.
Il costo dell’antibiotico resistenza e il ruolo dei nuovi vaccini
Il rapporto dell’Oms stima che i costi ospedalieri legati alle infezioni causate da batteri resistenti ammontino ogni anno a 730 miliardi di dollari a livello globale. In uno scenario ottimale, dove i vaccini contro tutti i principali patogeni resistenti fossero resi disponibili, si potrebbe ridurre di un terzo il costo complessivo della sanità pubblica legato all’antibiotico resistenza. L’azione preventiva dei vaccini, se combinata con altre strategie come la diagnosi precoce e il monitoraggio dell’uso di antibiotici, potrebbe rappresentare una svolta decisiva nella lotta contro le infezioni resistenti.
Gli impegni dell’assemblea generale delle nazioni unite
Alla 79a riunione di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’antibiotico resistenza, i leader mondiali hanno sottoscritto una dichiarazione che prevede obiettivi chiari e azioni concrete per ridurre del 10% entro il 2030 i 4,95 milioni di decessi annuali associati alla resistenza antimicrobica. Tra i punti chiave della dichiarazione, si sottolinea l’importanza di aumentare l’accesso ai vaccini, migliorare l’efficacia dei trattamenti e incentivare la ricerca per lo sviluppo di nuove soluzioni preventive.