Dormire bene è essenziale per la salute. Recenti studi hanno dimostrato che un sonno regolare e di qualità riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Il sonno profondo, noto anche come sonno a onde lente, aiuta a riparare i tessuti, riduce l’infiammazione e migliora la funzione cardiaca.
Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato il legame tra sonno e recupero cardiaco in pazienti con sindrome coronarica acuta. I ricercatori hanno osservato che dormire bene nelle settimane successive a un infarto riduce il rischio di nuovi eventi cardiovascolari nei due anni successivi.
Nei topi, gli stessi ricercatori hanno osservato che il sonno profondo stimola specifici neuroni, migliorando il recupero del cuore e riducendo le aritmie. Al contrario, la privazione del sonno dopo un infarto peggiora la ripresa cardiaca.
Gli effetti del dormire male
Dormire poco o male aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, indipendentemente da altri fattori come l’ipertensione o la genetica. Il sonno insufficiente attiva il sistema nervoso simpatico, responsabile della risposta allo stress, e provoca infiammazione cronica che danneggia il rivestimento dei vasi sanguigni. Questo processo accelera lo sviluppo di patologie come l’aterosclerosi.
Per questo, nel 2022 l’American Heart Association ha incluso il sonno tra i Life’s Essential 8, otto fattori essenziali per mantenere la salute cardiovascolare.
I 5 fattori per un sonno sano
Uno studio pubblicato su QJM: An International Journal of Medicine ha esaminato le abitudini di sonno di 172.000 adulti negli Stati Uniti. Ha identificato cinque segnali chiave di un sonno sano:
- Dormire tra 7 e 8 ore per notte.
- Minime difficoltà nell’addormentarsi.
- Pochi risvegli notturni (non più di due a settimana).
- Sensazione di riposo al risveglio per almeno cinque giorni a settimana.
- Assenza di farmaci per dormire.
I risultati mostrano che chi segue queste regole vive più a lungo: 4,7 anni in più per gli uomini e 2,4 anni in più per le donne rispetto a chi dorme male.
Il legame tra sonno e cervello
La qualità del sonno influisce anche sulla salute cerebrale. Dormire troppo poco o troppo a lungo è associato a un maggiore rischio di demenza. Dormire meno di 6 ore a notte o più di 9 potrebbe essere un segnale di problemi neurologici.
Uno studio pubblicato su Neurology ha analizzato 589 adulti per 15 anni. Ha scoperto che chi soffriva di alterazioni del sonno mostrava un invecchiamento cerebrale accelerato di circa 2 anni rispetto a chi dormiva bene.
Ritmo sonno-veglia e longevità
Non solo la durata, ma anche la regolarità del sonno è cruciale. Una ricerca condotta sulla UK Biobank, pubblicata su Sleep, ha dimostrato che un ritmo sonno-veglia regolare riduce il rischio di mortalità del 48%, indipendentemente dal numero di ore dormite.
I risultati indicano che dormire 6 ore con un orario costante è più salutare di 8 ore con ritmi irregolari. La regolarità contribuisce a regolare il cortisolo, l’ormone dello stress, e a rafforzare il sistema immunitario.
Il legame tra cuore e sonno
Il cuore e il sonno si influenzano reciprocamente. La melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, protegge il cuore abbassando la pressione arteriosa e riducendo l’infiammazione.
Studi recenti hanno osservato che i pazienti con malattie cardiovascolari producono meno melatonina. Questo deficit può peggiorare l’insonnia, creando un circolo vizioso. Uno studio pubblicato su Science ha dimostrato che i problemi cardiaci alterano i ritmi circadiani attraverso la riduzione della melatonina.
Come dormire bene
Gli esperti consigliano di mantenere un ritmo regolare, evitare cibi pesanti prima di dormire e limitare l’esposizione alla luce blu. La prevenzione è fondamentale per proteggere cuore, cervello e longevità.